Nato nel 1904 in una influente famiglia di commercianti del bazar di Tehran, all’alba della rivoluzione costituzionale, Bozorg ‘Alavi cresce nell’attivismo politico. Diplomatosi al primo Politecnico d’Iran nel 1921, seguirà il padre e il fratello in Germania, dove conseguirà il diploma in psicologia. Su incoraggiamento dei familiari si legherà al gruppo di intellettuali iraniani attivi a Berlino, che avranno una profonda influenza sulla sua formazione letteraria e politica. Dopo il suicidio per bancarotta del padre e l’esilio in Russia del fratello, che morirà in un gulag, ‘Alavi avrà altre esperienze che ne segneranno tristemente la vita, tra cui la prigionia di quattro anni con il gruppo de “I cinquantatré”, che radicalizzerà le sue posizioni politiche. Nel 1941 Bozorg ‘Alavi diventa membro del partito comunista iraniano, nel 1946 organizza, insieme ad altri grandi intellettuali iraniani, il primo Congresso degli Scrittori iraniani e, dopo varie raccolte di racconti, pubblica il suo unico romanzo Cheshmhayash (I suoi occhi) nel 1952. Dopo una esperienza come visiting professor alla Humboldt University, nella Germania dell’Est, decide di rimanere lontano dal suo Paese e dedicarsi alla carriera accademica e alla traduzione in tedesco di opere di narrativa e saggistica persiane. Salvo sporadiche visite in Iran dopo la Rivoluzione del 1979, continua a vivere e a lavorare a Berlino, dove si è spento nel 1997 all’età di 93 anni.
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